Juarez è una città messicana ai confini con gli USA che aveva fama di essere uno dei posti più pericolosi del mondo, a causa del fatto che era diventata un crocevia per la droga che doveva entrare negli Stati Uniti, scatenando sanguinose guerre tra i cartelli che volevano assicurarsi il controllo del traffico. Oggi Juarez è un posto molto più sicuro, ma c’è comunque un grande mercato nero: ad essere trafficate sono però ciambelle.
Nel 2004, la catena americana Krispy Kreme, famosa appunto per le sue ciambelle, ha aperto una serie di negozi in diverse città del Messico, Juarez inclusa. La gente apparentemente adorava le ciambelle vendute dai negozi, e così quando Krispy Kreme ha deciso di chiudere il negozio di Juarez, a causa dei pericoli legati alla guerra tra i clan della droga, molti hanno cercato di rivolgersi a canali alternativi per avere i loro amati dolci, favorendo la nascita di un mercato nero delle ciambelle.
“Trafficanti” di ciambelle guidano fino ad El Paso, in Texas, e comprano scatoloni di ciambelle che poi rivendono in patria a prezzo maggiorato. La differenza rispetto ai trafficanti tradizionali però è che chi rivende le ciambelle non fa nulla per nascondersi, anzi molti rivenditori hanno anche delle pagine Facebook dove annunciano quando andranno a fare nuove scorte, e gli interessati possono fare prenotazioni e richieste.