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Scuola cinese crea “Banca dei Voti”, per dare un po’ di respiro agli studenti

una grande aula

Il sistema scolastico cinese mette un’enorme pressione agli studenti, anche perché è rigidamente basato su esami periodici. Per venire incontro agli studenti, e dare loro un po’ di respiro, una scuola di Nanchino ha creato una “Banca dei Voti” che permette di “prendere in prestito” dei voti e “ripagarli” nei test successivi.


Il funzionamento è questo: se uno studente non passa un esame (tutti valutati in centesimi), può “chiedere un prestito” dei punti mancanti per arrivare alla sufficienza, 60, ma poi deve ripagare indietro questo debito, e come nelle banche normali al capitale deve aggiungere gli interessi, sotto forma di punti aggiuntivi negli esami successivi.

Gli studenti che non ripagano i loro debiti vengono messi in una lista nera e non possono più richiedere prestiti di voti, esattamente come avviene con le banche normali.

Dal punto di vista degli studenti italiani, la cosa può non sembrare rivoluzionaria, ma se non altro dovrebbe spingere ad apprezzare la tolleranza del sistema scolastico italiano in confronto a quello cinese. Per gli studenti cinesi infatti la banca dei voti è una vera rivoluzione, supportata per prima dagli insegnanti. “Prendere 59 o 60 non è poi così diverso”, ha spiegato una professoressa di fisica“ma dato che nel primo caso non si passa l’esame e nel secondo sì, la differenza pesa molto sugli studenti”.

Il preside della scuola che sta sperimentando questo metodo spiega che l’obbiettivo è concentrarsi di più sulla reale crescita degli studenti anziché sulla loro prestazione negli esami, che hanno un ruolo centrale nel sistema scolastico cinese, al punto che l’esito di un esame può decidere il futuro di uno studente. “Gli esami dovrebbero servire a migliorare il processo di apprendimento, non a far vivere una esperienza dura agli studenti”, ha commentato.

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