Wal-Mart è la più grande catena operante nel canale della grande distribuzione organizzata, con quasi 12 mila negozi in tutto il mondo, e oltre 4.600 solo negli USA. Ma questa popolarità sta rivelando il lato negativo della madagli: apparentemente, i centri commerciali di Wal-Mart sono anche il luogo dove viene chiamata più spesso la polizia, al punto che diverse associazioni, compresi alcuni sindacati di polizia, hanno chiesto che la catena copra i costi dell’intervento degli agenti, che a causa delle frequenti chiamate nei centri commerciali non riuscirebbero a pattugliare adeguatamente il territorio cittadino.
La più belligerante è l’assocaizione “Making Change at Wal-Mart”, che dice: “La comunità deve lottare per ogni dollari di tasse che vada all’educazione, e ai servizi sociali. Eppure paghiamo per avere un’auto della polizia ferma di fronte ai Wal-mart, in attesa del prossimo incidente che sappiamo succederà. Per questo dobbiamo considerare Wal-mart responsabile. La nostra polizia dovrebbe protegge noi, non i profitti delle grandi aziende”.
Non tutti sono d’accordo però con la rigorosità dell’associazione (nota per le sue prese di posizione polemiche contro la catena di centri ipermercati). Primo fra tutti, ovviamente Wal-mart stesso, che si difende spiegando che paga la sua “sostanziosa fetta di tasse”, e quindi ha diritto all’intervento della polizia, e che comunque in molti centri commerciali sono presenti agenti di sicurezza privata che si occupano dei problemi di sicurezza più comuni. In generale, comunque, altri osservano che date le dimensioni di Walmart (2,2 milioni di dipendenti e 100 milioni di clienti ogni settimana), è inevitabile che si verifichino incidenti, e che bisognerebbe piuttosto della frequenza degli incidenti confrontata con il numero di avventori.