E’ noto che essere sovrappeso ha una serie di conseguenze sulla salute, e anche sulla psicologia. Secondo una recente ricerca, però, il peso di una persona influenza la sua percezione delle distanze.
Un gruppo di ricercatori della Colorado State University e della Purdue University ha fatto stimare delle distanze ad un campione di soggetti, ed è emerso che chi era sovrappeso tendeva a giudicare la stessa distanza come più lunga.
Molto interessante il fatto che questo fosse collegato al peso effettivo, e non alla percezione del peso: in altre parole, anche chi era convinto di pesare meno di quel che pesava in realtà, e si credeva in forma ma non lo era, valutava le distanze come più ampie. L’idea che ciascuno ha del proprio peso non entrerebbe in gioco, ma solo il peso reale: non si tratterebbe quindi di un fattore puramente psicologico.
Secondo i ricercatori, una spiegazione sarebbe legata al fatto che la forma fisica determina le capacità motorie, che a loro volta influenzerebbero la percezione dello spazio: ecco allora che chi fa più fatica a muoversi percepirebbe lo spazio come più dilatato.
Un risvolto di questa scoperta è il circolo vizioso in cui entra chi è sovrappeso. Se chi pesa di più percepisce le distanze come più lunghe, allora si trova anche scoraggiato a fare attività fisica: la scelta di fare meno sforzi non è detto sia legata alla pigrizia, ma piuttosto alla percezione dell’ambiente esterno. Il risultato però, è che minor sforzo fisico vuol dire rendere più difficile perdere il peso in eccesso, se non rischiare di metterne su di ulteriore.