Per le donne creare relazioni di cooperazione con le altre donne porta grandi opportunità ma, secondo una ricerca scientifica, anche dei rischi, tra cui quelli collegati a non farsi portare via il partner.
La gelosia di per sé non è nulla di nuovo: è probabilmente uno dei sentimenti più spontanei e conosciuti al mondo. Almeno in teoria, perché i ricercatori hanno scoperto alcune cose decisamente interessanti su di essa.
La “difesa del maschio” da parte delle donne infatti non è costante e invariabile, ma è flessibile, con la donna che reagisce a input interpersonali e contestuali che determinano quanto la donna cercherà di tenere il proprio uomo lontano da una potenziale rivale.
Uno di questi, apparentemente determinante, è il fatto che la rivale sia in periodo fertile o meno. Ad un gruppo di volontarie (tutte impegnate in relazioni di coppia) sono state fatte vedere una serie di foto di altre donne, prese in momenti diversi del loro ciclo mestruale, ed è stato loro chiesto se sarebbero state disponibili a interazioni sociali (a cui avrebbe preso parte anche il loro partner) con le donne delle foto.
Il risultato, costante, è che le donne dicevano di voler evitare le donne che erano state fotografate durante il periodo fertile, mentre erano disponibili ad interazioni con le donne prese in altri periodi del ciclo.
Oltre a dimostrare il fatto che le donne sono in grado di riconoscere, più o meno consciamente, il momento del ciclo di altre donne, secondo i ricercatori questa flessibilità di atteggiamento è stata sviluppata dal punto di vista evolutivo perché permette di combinare l’esigenza di tutela del partner con la creazione e il mantenimento di relazioni sociali con altre donne (quelle al momento “non pericolose”)