Nel tentativo di combattere l’immagine negativa dei becchini, e anche di attirare più persone verso questo lavoro, in Ungheria è stata organizzata una gara nazionale di scavo di tombe, che ha visto confrontarsi 36 tra i “migliori becchini” del paese.
I concorrenti sono stati accoppiati a sorte in squadre da due persone, e con pale e attrezzi di scavo (a mano) dovevano scavare una tomba “regolamentare” lunga 200 cm, larga 80 e profonda 160. Vinceva chi scavava la tomba migliore ed in meno tempo. Scavare le tombe a mano può sembrare una cosa sorpassata, ma in molte città, dove magari i cimiteri sono “affollati”, si tratta di una necessità perché non è possibile fare arrivare mezzi meccanici sul luogo designato.
La squadra vincitrice ha impiegato circa mezz’ora per scavare la tomba, metà del tempo che ci hanno invece messo molti degli altri partecipanti.
Ovviamente, la gara ha suscitato reazioni contrastanti e non sono mancate le critiche, respinte però dai membri dell’associazione che ha organizzato l’evento: “Non credo sia qualcosa di macabro. La nostra è una professione, ed i colleghi che si sono confrontati meritano rispetto”, ha detto Zoltan Juracsik.