L’immagine ha fatto il giro del mondo, con tanti che la descrivono come un commovente esempio di sensibilità degli animali. Solo che gli esperti spiegano che il canguro stava cercando di accoppiarsi con il cadavere della femmina, non di esprimere il suo lutto.
Il professor Mark Eldridge, uno dei massimi esperti australiani in comportamento animale, spiega che è un errore guardare il comportamento degli animali attribuendo loro “modelli di comportamento umani”. Non perché gli animali non provino emozioni, ma perché comunque il modo di esprimerle è molto diverso dagli esseri umani.
Eldrige evidenzia che non c’è modo di sapere se il canguro fosse “in lutto”, ma per avere la prova che stesse cercando di accoppiarsi basta guardare “vicino allo scroto dell’animale”, come spiega educatamente l’esperto. Peraltro, i canguri non formano un legame di coppia maschio-femmina, ma c’è una lotta tra i maschi per conquistare il diritto di accoppiarsi con tutte le femmine, e quindi il lutto avrebbe poco senso, dato che non si tratterebbe di piangere “la compagna” ma “una delle femmine del branco”.
Ammesso sempre che i canguri provino qualcosa come il lutto: “Ci sono delle prove per mammiferi più intelligenti come scimmie ed elefanti, ma non ci sono indicazioni chiare sui canguri“, spiega Eldrige. “Non sono piccoli esseri umani, sono canguri”, chiarisce l’esperto.