Salute

Bere urina? E’ la cura per tutto, secondo una associazione cinese

campioni di urine - da wikimedia commons - marianah96

La China Urine Therapy Association è una associazione nata nel 2008 per promuovere un metodo di cura decisamente insolita: bere la propria urina. Secondo l’associazione, bere la pipì guarirebbe praticamente tutto, dai tumori, alle ossa rotte, e anche la calvizie.


I fondatori dell’associazione, che conta oltre 1.000 soci, ritengono che l’urina faccia bene perché a loro parere porterebbe preziosi nutrienti dal sangue. “L’urina viene dal sangue. I suoi componenti chimici provengono dal sangue e sono uguali a quelli di sangue. L’urina da una persona sana è sterile “. Inoltre, sempre a loro parere, l’urina avrebbe sia antigeni e anticorpi permetterebbero di combattere meglio le malattie. Va detto che non sono gli unici a ritenere che l’urina abbia proprietà miracolose o quasi, ma di solito si tratta dell’urina di mucca, in paesi in cui questo animale è considerato sacro.

Il settantanovenne Bao Yafu è a capo dell’associazione dal 2010, ha provato la “terapia” per la prima volta nel 1972, consumando la propria urina. La pratica gli era stata presentata da una famiglia di conoscenti di Hong Kong, che gli avevano detto che l’urina aveva fatto guarire il loro padre malato.

Bao ammette che la prima volta non è stato facile: “Ho tenuto il bicchiere per un po, e poi mi sono fatto coraggio, e ho bevuto circa 100 ml mentre mi tappavo il naso“, ha raccontato al Daily Mail. Con sua stessa sorpresa, non ha trovato il gusto della pipì così ripugnante dopo il primo sorso. “Ho scoperto che non ha un sapore tanto cattivo, anzi è meglio di alcune medicine tradizionali cinesi. Da lì ho iniziato a bere 100 ml al giorno da allora, e ora sono in 300ml al giorno“. Oggi Bao non solo beve la sua urina, ma la usa anche per lavarsi gli occhi e le orecchie.

Per quanto Bao sia decisamente in forma per la sua età, i medici di tutto il mondo concordano che l”urinoterapia” sarebbe sostanzialmente spazzatura. Dato che i reni filtrano le sostanze di cui il corpo non ha bisogno, rimetterle di nuovo nel corpo sembrerebbe in effetti assurdo. Secondo il nefrologo Chen Wenli, “il cinque per cento delle urine è scorie azotate, che è principalmente l’urea, mentre il restante 95 per cento è tutta acqua. Se la persona è malata, nelle urine ci sarà anche zucchero, proteine, globuli rossi e bianchi e corpi chetonici. Dato che le tossine dissipate dal corpo possono finire in metaboliti nelle urine, non c’è nulla di buono nel berla“.

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