William Utermohlen, scomparso nel 2007, era un’artista a cui nel 1995 venne diagnosticato l’Alzheimer. Dopo la diagnosi, ha deciso di farsi periodicamente degli autoritratti, che sono ora un elemento importante per capire cosa vive chi è colpito da questa grave malattia.
Utermohlen ha fatto i suoi autoritratti per cinque anni, fino a che non ha dimenticato anche come si disegnava, e la serie di ritratti descrivono tristemente la sua lenta caduta nella demenza.
“Il senso dello spazio gli sfuggiva sempre di più, penso se ne rendesse conto”, ha raccontato la moglie, professoressa di storia dell’arte. “Nei quadri si vede lo sforzo di William di spiegare il suo io che cambiava, le sue paure e la sua tristezza”.
Bruce Miller, neurologo spiega: “l’Alzheimer colpisce soprattutto il lobo parietale destro, che è fondamentale per ‘visualizzare internamente’ qualcosa e metterlo su tela. L’arte diventa più astratta, le immagini sempre più sfocate e vaghe”.