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Una comunità brasiliana vive come i Confederati USA della guerra di secessione

confederados - da wikimedia commons - foto Felipeattilio

Nella cittadina di Americana, vicino a San Paolo in Brasile è presente una curiosa subcultura, i Confederados, che vivono come i sudisti della guerra di secessione americana. I membri sono per lo più i discendenti di 10.000 Confederati che avevano trovato rifugio in sudamerica quando i sudisti hanno perso la guerra.


Molti abitanti degli stati del sud degli USA, infatti, non erano contenti quando l’esercito confederato è stato sconfitto, e così quando l’imperatore Dom Pedro II del Brasile ha iniziato a reclutare esperti coltivatori di cotone che si trasferissero nella zona dell’attuale San Paolo, in molti hanno colto l’occasione al volo (nonostante lo stesso Generale Lee avesse scoraggiato l’abbandono degli USA), anche per poter continuare ad usare gli schiavi: la schiavitù infatti era ancora legale in Brasile a quel tempo, mentre non lo era più negli USA proprio come effetto del risultato della guerra.

Molti emigranti tornarono nel giro di qualche anno negli Stati Uniti, “sconfitti” da un ambiente e un clima che era totalmente loro estraneo. Ma quasi la metà rimasero, creando una comunità che vive ancora oggi, e che ha portato molte innovazioni in Brasile, dalla lampada a kerosene alle nuove tecniche per coltivare il cotone.

Oggi i discendenti dei Confederati cono circa 120.000, e se tutti loro sottolineano di non condividere le idee dei loro avi su schiavitù e razzismo, si dichiarano comunque orgogliosi delle loro tradizioni, con una grande festa annuale che celebra le loro origini.

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