Mettere tanti campioni in una squadra dovrebbe essere la strada migliore per renderla vincente: se si mettessero assieme tutti i migliori giocatori del mondo ci si aspetterebbe di conquistare ogni torneo.
In realtà, chi conosce lo sport sa che non sempre è così, ed una ricerca conferma che le cose sono più complicate.
I ricercatori hanno condotto cinque separati studi sulla correlazione tra “talento” e performance delle squadre. Due studi hanno confermato che la gente ha l’opinione diffusa che tra talento e performance ci sia una correlazione diretta e crescente: tutti danno per scontato che più talento voglia dire più performance.
Tuttavia, tre studi (su football americano, basket a baseball) hanno evidenziato che la correlazione tra talento e non è lineare. In pratica, i ricercatori hanno verificato che all’aumentare delle stelle nella squadra, la curva delle prestazioni prima si appiattisce (cioè un aumento di talento non comporta benefici), e poi addirittura le prestazioni iniziano a calare.
Questo avviene molto probabilmente a causa di una riduzione del coordinamento tra i giocatori, che si dedicano ai personalismi per “apparire” più degli altri. Infatti l’effetto è più evidente in sport in cui i giocatori devono interagire strettamente tra loro (come basket e football) mentre è molto minore in sport come il baseball in cui questa interazione è minore.