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Perché si gioca così tanto? Nuovi record previsti per il gioco online nel 2015: 32 miliardi di euro.

una roulette

Il mercato del gioco d’azzardo online in Italia dovrebbe raggiungere il valore record di 32 miliardi di euro per il 2015, con 23 milioni di giocatori in Italia, segnando così un nuovo record e superando i 30 miliardi del 2014. A farla da padrone sono le scommesse sportive (che da sole valgono 11 miliardi di euro), seguite dai casinò (5 milardi), favoriti anche dal diffondersi di giochi di casinò gratuiti senza download,  poker (3 milardi) e per ultimo il bingo (1 miliardo).


A fronte di questo fatturato, si prevede che le vincite ridistribuite saranno 28 miliardi: un dato che dovrebbe ricordare chiaramente come mediamente in questo tipo di scommesse (specie in quelle di pura fortuna) si perda. Anche l’utilizzo di sistemi e strategie (come ad esempio il sistema "winroulette") non può dare certezze di vittoria, anche se può aumentarle e potrebbe aiutare a tenere sotto controllo le proprie scommesse e ridurre così  il rischio di grosse perdite.

Ma perché si gioca così tanto? Spesso viene da pensare che le persone giochino per risolvere problemi economici, ma il profilo del giocatore medio è in realtà ben diverso. Le principali motivazioni sarebbero altre, secondo recenti statistiche:

  • Ottenere una scarica di adrenalina
  • Superare isolamento e timidezza
  • Non pensare ad altri problemi
  • Combattere la noia
  • Rilassarsi dopo una giornata stressante

Sono questi fattori che spingono all’uso del gioco d’azzardo come una droga, perché a ben vedere sono gli stessi benefici che vengono ricercati nel caso di droghe, più che la ricerca di risolvere problemi economici, che peraltro spesso non ci sono: il profilo del giocatore patologico medio italiano è quello di un uomo adulto, con stipendio elevato e che tende a scommettere su canali diversi e su molte cose diverse.

Va anche dato atto che nella grandissima parte dei casi il gioco è affrontato in modo sano, e la percentuale di giocatori “a rischio” è minoritaria, con stime tra il 1,2% e il 3,7% di giocatori “problematici” e 0,5% e 2,2% di giocatori “patologici” (le percentuali variano a seconda degli studi e delle metodologie adottate).

Ci sono però dei sintomi comuni che possono aiutare a identificare precocemente i giocatori a rischio (o a rendersi conto di esserlo), permettendo di intervenire prima che sia troppo tardi. Tra questi:

  • Necessità di giocare di nascosto
  • Difficoltà di controllare il tempo trascorso al gioco
  • Giocare anche quando non si ha a disposizione denaro
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