Quando Ayano Tsukimi è ritornata al suo villaggio, era molto diverso da come era quando era partita, diversi anni prima: quasi tutti gli abitanti se ne erano andati, abbandonando il paesetto, troppo lontano dalle vie di comunicazione e dai servizi moderni. Ormai solo 37 persone vivevano ancora a Nagoro: non che fosse mai stato un enorme centro, ma qualche decennio fa aveva diverse centinaia di abitanti, che per lo più lavoravano nei campi e in una piccola industria locale. Ora praticamente tutti i giovani se ne sono andati vicino alle grandi città, attratti da lavori migliori.
Ayano ha deciso di prendere la situazione in mano e trovare una soluzione al problema, per riportare Nagoro all’aspetto che conosceva quando era giovane: popolare il villaggio di bambole, che sostituissero gli abitanti che se ne sono andati per dare al paesetto un aspetto vivo.
Nel corso degli ultimi 10 anni, Ayano ha costruito circa 350 bambole, posizionandole in giro per il villaggio: a lavorare nei campi, a pescare, o a riposarsi lungo la strada. Il risultato ha un che di surreale e forse può apparire anche un po’ inquietante.
L’idea è nata per caso: poco dopo essere tornata a casa, aveva piantato dei semi, ma nessuno è cresciuto per colpa degli uccelli che li hanno mangiati prima che potessero spuntare. Allora Ayano ha deciso di costruire uno spaventapasseri, che è venuto fuori estrematamene somigliante a suo padre: lì la donna ha avuto l’idea di creare i pupazzi delle persone che conosceva nel villaggio e che ora non c’erano più.
Valley of Dolls from Fritz Schumann on Vimeo.