Quando si dice essere pronti a tutto per l’arte. L’artista spagnolo David Cata, con ago e filo, si ricama sul palmo della mano i volti delle persone che hanno avuto maggiore impatto sulla sua vita, a partire dalla sua famiglia.
E se David non è l’unico artista che usa il proprio corpo come tela per le sue opere, quello che caratterizza il lavoro dello spagnolo è i dolore: per quanto il filo sia cucito superficialmente, sicuramente almeno un po’ male il ricamo lo deve fare, specialmente quando poi toglie il filo (operazione spesso compita non esattamente con delicatezza, a quanto pare).
La serie di opere è denominata “A flor de piel” (“sotto la pelle”), e David spiega che lo considera una sorta di diario autobiografico supportato dal suo copro: “ricamo le facce di chi in qualche modo ha segnato la mia vita, famiglia, amici, coppie, insegnanti. Le loro vite sono intrecciate alla mia per costruire la mia storia, una storia che finisce quando non ho più vite di cui scrivere”.
Sul dolore nella realizzazione delle opere, David commenta: “Il dolore fisico non è un limite. Ci unisce di più pensando che la mia mano è stata marchiata, pensando che a quel tempo la mia mano ha toccato la loro mano”.