Negli ultimi anni gli automobilisti tendono ad essere meno disponibili con gli autostoppisti, ma i canadesi hanno fatto un’eccezione per Hitchbot, un robot che ha attraversato il Canada da costa a costa in autostop.
Grande più o meno come un bambino di sei anni, Hitchbot è dotato di GPS, connettività 3G, telecamere e fotocamere, e di un braccio mobile con cui può fare il segno dell’autostop, e può parlare e conversare con chi gli offre un passaggio, grazie ad un sistema di riconoscimento vocale e un sintetizzatore di voce che gli permette di chiacchierare.
L’idea del robot-autostoppista è una via di mezzo tra una performance artistica ed un esperimento scientifico, ed è venuta a David Harris Smith, assistente alla McMaster University. “Si è molto discusso sui robot, che stanno avendo sempre più spazio nella nostra società: possiamo fidarci di loro? Prenderanno il controllo della società? E questo esperimento inverte i termini del discorso: i robot possono fidarsi delle persone?”, spiega.
Hitchbot può muovere solo il braccio, e per tutto il resto invece doveva affidarsi a chi gli offre un passaggio. Tutto quello che poteva fare era postare le foto del suo viaggio sui social network, e chiedere come voleva essere trattato.
Alla fine il robot è arrivato a destinazione, completando il viaggio in 21 giorni, e vivendo diverse avventure con gli automobilisti che gli hanno offerto un passaggio: tra le altre cose, ha anche partecipato ad un matrimonio.
https://www.youtube.com/watch?v=gPk–XmPzag