Alla fine il giudice ha creduto alla versione del giovane, assolvendolo dalle accuse. IL ventisettenne era stato fermato dalla polizia mentre tornava a casa in auto dopo una festa e gli agenti lo avevano fatto sottoporre ad esami del sangue perché sospettavano che avesse assunto droga. Gli esami hanno confermato che nel sangue del ragazzo c’erano tracce di tetraidrocannabinolo, il principio attivo della marijuana.
Il giovane si è strenuamente difeso, sostenendo di non avere assolutamente fatto uso di stupefacenti, ma gli agenti lo hanno comunque denunciato per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Secondo la versione dei fatti che il ragazzo ha ricostruito, avrebbe mangiato una fetta di torta che il cui impasto era stato “arricchito” a sua insaputa con della marijuana. Il giudice ha riconosciuto l’involontarietà dell’assunzione di droga, evitando conseguenze penali al giovane.