Come viene messo a punto il sapore di un cibo per gatti? Utilizzando direttamente i gatti come collaudatori si trova qualche difficoltà, dato che può essere difficile avere da loro suggerimenti e indicazioni. Ecco che allora si usa un focus group fatto con esseri umani.
Gli assaggiatori umani, però, hanno comunque i loro limiti, dato che la percezione dei sapori è diversa tra gatti ed umani. Le lingue dei gatti, ad esempio, non hanno i recettori del dolce, che quindi non viene praticamente percepito.
Una ricerca della Brock University ha approfondito la questione per capire come mappare le valutazioni umane e tradurle nel “gusto dei gatti”: ne esce una mappa di sapori e caratteristiche che l’assaggiatore deve individuare che è decisamente più complessa di quella che probabilmente si userebbe per descrivere un piatto “per umani”, ma questa complessità è necessaria per poter poi identificare i sapori graditi ai gatti.