Pur rappresentando solamente il 2% della popolazione mondiale, i giapponesi pagano il 18% di premi assicurativi mondiali: una spesa di circa 2.600 euro pro-capite all’anno viene spesa ogni anno in premi per polizze vita.
Si tratta di una estrema prudenza del popolo giapponese? Al contrario, alcuni denunciano una situazione causata dall’abuso: secondo Toru Ushiroda, autore di un libro sull’argomento, la grande diffusione delle assicurazioni è dovuta al fatto che “le compagnie assicurative riescono facilmente a indurre i fiduciosi consumatori giapponesi a firmare contratti assicurativi“.
Ushiroda aggiunge che “un numero sorprendentemente alto di assicurati non conosce i termini del contratto che hanno firmato. Alcuni mi hanno raccontato di avere sottoscritto un particolare schema di investimento perché l’hanno visto pubblicizzato in televisione, e quindi hanno pensato che dovesse essere una cosa popolare e ragionevole. Poi continuano a pagare i premi , con un senso di inevitabilità e rassegnazione. Un po’ come se si trovassero a pagare una nuova tassa”.
[…] Ushiroda aggiunge che “un numero sorprendentemente alto di assicurati non conosce i termini del contratto che hanno firmato. Alcuni mi hanno raccontato di avere sottoscritto un particolare schema di investimento perché l’hanno visto pubblicizzato in televisione, e quindi hanno pensato che dovesse essere una cosa popolare e ragionevole. Poi continuano a pagare i premi , con un senso di inevitabilità e rassegnazione. Un po’ come se si trovassero a pagare una nuova tassa”. […]