Soldi

Parlare inglese? Fa diventare poveri

La lingua che si parla può influenzare le scelte finanziarie e gli investimenti? E, in ultima analisi può spingere nel lungo periodo verso ricchezza o povertà? Secondo una ricerca dell’Università di Yale, decisamente sì.


Se la propria lingua madre è l’inglese, apparentemente c’è una probabilità più elevata di risparmiare meno, e quindi correre il rischio di trovarsi in difficoltà finanziarie nel futuro, rispetto a chi parla lingue come il mandarino, malese o yoruba. Allo stesso modo, parlare inglese incoraggerebbe a fumare di più e fare meno esercizio fisico.

La ricerca è stata condotta dallo studioso di finanza comportamentale Keith Chen, e l’inatteso risultato è legato al modo di “trattare” il futuro nella grammatica. L’inglese separa nettamente presente e futuro, e questo avrebbe implicazioni culturali non trascurabili, perché spingerebbe a pensare che il futuro sia “una cosa diversa” e quindi non incentiverebbe a preoccuparsene.

bandiera inglese

L’italiano è una sorta di via di mezzo, da questo punto, dato che la distinzione tra i modi verbali di presente e futuro non è così netta: ad esempio, è perfettamente corretto dire “domani piove” (al contrario dell’inglese che pretenderebbe invece di utilizzare il verbo al futuro). E in effetti gli italiani sono tra i popoli più risparmiatori, specie a livello europeo.

La ricerca di Chen si è attirata alcune critiche dalla comunità scientifica che attribuisce i diversi atteggiamenti rispetto al risparmio a fattori sì culturali, ma che  molti ritengono indipendenti dal linguaggio. Ma Chen non si scompone: “Capisco benissimo le perplessità, sembrava un’idea forzata anche a me quando abbiamo iniziato la ricerca“, commenta il professor Chen, “Ci sono famiglie che vivono una in fianco all’altra, con stessi livelli di educazione, stesso reddito, e anche stessa religione. Ma se c’è una differenza di madrelingua, si trova un atteggiamento completamente diverso di fronte al futuro”.

 

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