Fa scandalo “l’affaire Finmeccanica”, dove una fornitura di elicotteri militari è stata “favorita” da tangenti. Un fatto sicuramente deprecabile (a dir poco) dal punto di vista etico.
Dal punto di vista prettamente “cinico” però, non si può fare finta che l’uso di tangenti sia una prassi consolidata in molti paesi “emergenti”, anche ovviamente non ammessa (anche se a volte qualcuno si lascia sfuggire qualcosa).
Inoltre, sempre dal punto di vista “cinico”, si tratta di una situazione che ha favorito i lavoratori e le imprese fornitrici di Finmeccanica: non si tratta infatti di un vantaggio personale dell’amministratore delegato, ma del beneficio complessivo dell’impresa.
Ora resta certamente il fatto che dal punto di vista etico non è certamente un fatto encomiabile: ma ad indagare dovrebbero essere i magistrati indiani sui funzionari che si sono fatti corrompere (o che hanno chiesto un “regalino”), piuttosto che la magistratura italiana ad indagare sul corruttore.
Non dimentichiamo che l’illegalità delle tangenti deriva dall’obiettivo di garantire le “pari opportunità” delle imprese che vendono i propri prodotti o servizi: anche se è brutto a dirsi, questa parità si ottiene se è impossibile “farsi corrompere”, non se una parte delle imprese “non può corrompere” (perché abbiamo dubbi che tutti gli altri Paesi si facciano gli stessi scrupoli).