Probabilmente il tema della depilazione intima è una sorta di tabù per molti, che non lo considerano esattamente un argomento di cui discutere in pubblico. Non è così per Jessica Moore, studentessa universitaria americana, che ha vinto il prestigioso Chancellor’s Award for Excellence in Undergraduate Research per la sua tesi “Talking about Pub(L)ic Hair: Pubic Hair Removal Practices of College Women” (“Parlando dei peli pub(ll)ici: le pratiche di rimozione dei peli pubblici nelle donne dei college”).
Nella sua ricerca, Jessica esamina le implicazioni sociali e simboliche della depilazione intima: “La considero una pratica di modifica del corpo”, che si è evoluta molto rapidamente negli ultimi anni: considerati normali ed affascinanti solo pochi anni fa, nel giro di pochi anni si è arrivati ad una condizione in cui molte ragazze li considerano disgustosi e da eliminare.
L’aspetto che la Moore evidenzia è che però, contrariamente a quello che qualcuno ritiene, non si tratta di una pratica adottata per piacere e presentarsi meglio al partner, ma che si sviluppa sulla base delle influenze delle amiche e delle donne in famiglia.
“La crescita dei peli pubblici è un indicatore di maturità fisica, la loro rimozione è considerata un indicatore di maturità psicologica”, commenta la studentessa.