Bing, il motore di ricerca di Microsoft, ha lanciato negli USA una aggressiva campagna contro i servizi di Google Shopping, in vista degli acquisti di Natale.
Google Shopping, che non è ancora arrivato in Italia (i programmi sono di una sua attivazione nel febbraio 2013), è il servizio di ricerca di Google specializzato nella ricerca di prodotti, che dovrebbe aiutare una comparazione dei prodotti e dei prezzi e aiutare gli utenti ad un acquisto migliore.
Ma il problema è che i risultati mostrati da Goolge Shopping non sarebbero frutto di una pertinenza rispetto alla ricerca, ma sarebbero risultati a pagamento, in cui il venditore che paga di più viene messo nelle prime posizioni.
Ecco dunque chiaro il motivo delle polemiche: Bing accusa Goolge di imbrogliare gli utenti, facendo credere loro di trovare i prodotti migliori o più economici, ma in realtà non è così e l’utente al trova invece “solo pubblicità”.
Bing ha creato anche un sito apposito per portare avanti questa campagna, www.scroogled.com, in cui sottolinea l’incoerenza di Google con le sue premesse: infatti, grande spazio viene dato per evidenziare le differenze tra il comportamento di Google con il servizio shopping, e le dichiarazioni che hanno fatto nel corso degli anni Sergey Brin and Larry Page, che si erano posti come mission di offrire sempre risultati delle ricerche “oggettivi” e che non avrebbero mai accettato pagamenti per inserire o posizionare meglio una pagina tra i risultati di ricerca.