Un recente studio della Booth School of Business di Chicago si sta guadagnando una certa visibilità sui media. Il tema, affrontato da un punto di vista psicologico, riguarda il comportamento delle persone di basso reddito e della difficoltà di aumentare la propria ricchezza.
Uno dei problemi fondamentali che impediscono alle persone a reddito più basso di migliorare il proprio reddito ed aumentare la propria ricchezza è quello di avere un’attenzione eccessivamente focalizzata sul breve periodo. Si tratta per certi versi di una scelta obbligata ma che però diventa dannosa.
Da un lato, è dovuta al fatto che chi ha poco rischia sempre molto di quello che ha e quindi si ha un eccesso di prudenza nelle strategie, rendendo difficile fare scelte ambiziose, anche nella scelta del lavoro: è questo uno dei motivi per cui i figli di genitori benestanti tendono a raggiungere posizioni lavorative più elevate.
L’altra motivazione (solo apparentemente contraddittoria) è che spesso i più poveri cercano una “via veloce” per migliorare la propria posizione (ad esempio, sembrerebbe che la maggior parte delle giocate alle lotterie e alle scommesse arrivino dalle fasce di reddito più basso), il che però porta spesso a scelte che possono anche offrire risultati nel breve periodo, ma difficilmente sono ottimali per il lungo periodo.
Per sconfiggere la povertà, insomma, è necessario anche un cambio di mentalità, per quanto difficile da ottenere.
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