Una cinquantenne svizzera è morta dopo essersi convinta di poter sopravvivere nutrendosi solo di luce. La donna era rimasta particolarmente colpita dal film-documentario “Am Anfang war das Licht” (“In principio c’era la luce”), presentato nei cinema svizzeri nel 2010, che raccontava la storia di due uomini che avrebbero vissuto solo di luce e meditazione anziché di cibo, secondo la dottrina del breatharianismo.
La donna ha applicato alla lettera quanto descritto nel film, smettendo di assumere cibo ed acqua. La situazione aveva preoccupato i figli della donna, che la avevano invitata ad abbandonare la “folle” filosofia e a riprendere a mangiare. La donna aveva garantito che avrebbe ripreso a nutrirsi, ma così non è stato, e dopo pochi giorni è morta di fame.
Non è la prima vittima di questa filosofia: ad esempio nel 1999 una donna è morta in Scozia esattamente nello stesso modo. “E’ un suicidio”, ha commentato uno specialista di disordini alimentari.
Ma gli esponenti del breatharianismo rifiutano l’accusa: “il problema è che la donna non è entrata nella giusta sintonia con le forze praniche”.
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