Quando si parla di investire i propri risparmi ci sono molte scelte da fare. Sia che lo scopo dell’investimento sia quello di proteggere il capitale contro l’inflazione, che quello di “speculare” e cercare di ottenere un guadagno, c’è sempre una regola generale che bisogna tenere presente: gli investimenti semplici sono meglio di quelli complicati.
Questo perché innanzi tutto è sempre bene evitare di mettere i propri soldi “dove non si capisce”, perché aumenta la consapevolezza delle scelte ed è più facile capire se l’investimento faccia al nostro caso oppure no. Non ci sono infatti
Inoltre, a volte capita di trovare degli investimenti difficili da capire ma che sembrano quasi “miracolosi” perché sembrano combinare tutti i possibili lati positivi. Quel che però più realisticamente accade è che non si riesce a comprendere in modo evidente quelli che sono invece i lati negativi, con il rischio (spesso molto concreto) di incontrarli inaspettatamente e di trovarsi in difficoltà.
L’ampio sviluppo che hanno avuto ultimamente i conti di deposito ci sembra da questo punto di vista un fatto positivo: non tanto perché i conti di deposito siano per forza un investimento migliore (chiaramente, la valutazione va fatta in base alle esigenze e agli obiettivi del risparmiatore), ma perché molti li scelgono perché “capiscono meglio” questa forma di risparmio, ad evidenziare una volontà del risparmiatore-investitore ad avere una maggiore controllo dei propri risparmi.
Allo stesso modo, la complessità dell’investimento è quella che fa essere molti risparmiatori diffidenti verso i fondi pensione, che per molti (specie chi magari è meno “preparato” in materia finanziaria) spesso sono una sorta di “scatola nera” in cui non si sa cosa succeda.
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