I proiettili attualmente usati dalla stragrande maggioranza degli eserciti contengono piombo, altamente tossico se disperso nell’ambiente. E per quanto l’idea di preoccuparsi di uccidere il nemico, ma senza inquinare, possa suonare come un macabro scherzo, alcuni Paesi stanno prendendo molto sul serio la cosa.
I paesi scandinavi, in particolar modo, puntano a sostituire tutto lo stock di proiettili dei propri eserciti nei prossimi anni, con un programma iniziato già diversi anni fa.
Un progetto non facile, perché il piombo è un materiale pressoché ideale per i proiettili, dato che è poco costoso, pesante ma facile da modellare, ed ha anche un effetto lubrificante sulla canna del fucile, quando il proiettile viene sparato.
Inoltre, i primi esperimenti avevano dato esiti decisamente negativi, con i soldati che utilizzavano i nuovi proiettili che soffrivano di mal di testa e vari altri dolori, che poi si è scoperto essere causati da una quantità molto elevata di CO2 emessa dai prototipi quando venivano sparati.
I dirigenti di Nammo, uno dei principali produttori di armi della scandinavia, spiegano che “chiaramente non c’è differenza ad essere uccisi da un proiettile ‘verde’ o inquinante“, ma sottolineano come una buona parte dei proiettili sia in realtà usata per addestramento, e che c’è il rischio che munizioni inquinanti impiegati nei poligoni di tiro finiscano con il contaminare il terreno e le falde acquifere sottostanti.