Il risultato delle elezioni in Grecia sembra complicare molto il salvataggio del paese, dato che si apre una forte prospettiva di ingovernabilità e soprattutto una forte spinta da parte di chi non vuole rispettare gli impegni richiesti da BCE, Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale, che potrebbero quindi chiudere i rubinetti.
Pretendere che la Grecia sia in grado di garantire la capacità di ripagare i prestiti che BCE, UE, FMI potrebbero concedere vuol dire certamente chiedere un grande sacrificio alla Grecia: ma l’alternativa è che questo sacrificio finisca sulle spalle altrui. C’è infatti qualcuno che dimentica che i soldi prestati alla Grecia non nascono magicamente ma sono fondi dei vari stati associati a UE e FMI: quanti italiani sarebbero disposti ad esempio ad un aumento della benzina per coprire le perdite che causerebbe all’Italia un mancato rimborso del prestito da parte della Grecia?
Il rischio è sempre di più un’uscita della Grecia dall’euro. Diciamo “rischio” perché a nostro parere una eventualità del genere avrebbe conseguenze drammatiche par il paese. Anche se volendo essere cinici sarebbe interessante se la Grecia uscisse veramente dall’euro, per dimostrare una volta per tutte che non è una strada auspicabile. Oppure, magari, è una strada che funziona veramente e quindi val la pena imparare la lezione.
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