L’andamento delle borse di ieri, con quella di Milano che ha perso il 4,98%, e quello dello spread BTP-Bund che ha toccato i 400 punti, ha “traumatizzato” molti investitori. Ma come, il peggio della crisi non era forse passato?
Da un lato, viene da citare la copertina della Guida Galattica per Autostoppisti: “Don’t Panic”, non fatevi prendere dal panico. Dall’altro, però, ci sono diversi temi che a nostro parere vanno tenuti presente, e soprattutto il fatto che in molti hanno avuto un po’ troppa fretta di mettersi la crisi alle spalle. Ma le motivazioni sono anche altre.
Partiamo dalla crisi:
- Per quanto riguarda l’Italia, la sensazione è che molti non abbiano colto, o abbiano rimosso, la crisi italiana, focalizzando il discorso su quelli che sono forse giochi di potere più sostanza. La situazione in cui si trova l’Italia, non dimentichiamo, è una situazione in cui sarebbero richiesti dei sacrifici, non solo per risaldare i conti, ma anche per rilanciare la crescita (crescere vuol dire mettere da parte lo status quo, cosa che in Italia è sempre difficile), e sembra che ciascuno sia fermamente convinto che i sacrifici li debbano fare gli altri. Soprattutto se da un lato c’è chi si lamenta delle iniziative prese, mancano proposte alternative serie.
- Se l’Italia qualcosina ha cercato di fare per fare quadrare i conti, sono in molti ad essere preoccupati che Spagna e Grecia possano trovare resistenze ancora maggiori ad affrontare in modo radicale i problemi.
- Il problema principale dell’economia mondiale restano comunque, a nostro parere, gli USA, la cui economia è ben lontana dal potersi dire risanata. Inoltre, gli Stati Uniti sono destinati ad uscire di fatto ridimensionati a livello di peso economico sull’economia mondiale, rispetto ad esempio alla Cina: questo diventa anche un problema “operativo” nel senso che in molti sono abituati a guardare solamente agli USA per avere un quadro dell’economia mondiale. Questo tipo di sguardo offrirà probabilmente un quadro sempre più distorto.
Come dicevamo, però, i motivi del recente andamento negativo delle borse non sono legati solamente alle questioni aperte della crisi (che non si sono certo riaperte negli ultimi giorni). Ci sono probabilmente questioni più “tecniche”. Infatti, non si può trascurare che veniamo da un periodo di “rally” delle borse, che sono salite molto in pochi mesi.
In questo momento, molti investitori stanno probabilmente “prendendo profitto” dei guadagni maturati finora. Tanto più che molti analisti usa si aspettano che i risultati dei bilanci di molte imprese quotate negli Stati Uniti non saranno particolarmente brillanti, e quindi potrebbe esserci una discesa delle borse successiva alla pubblicazione, discesa che però per questo motivo tende ad essere anticipata ad adesso.
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