Tipicamente, gli studi sulle variazioni della ricchezza (sia “reale” che finanziaria) si sono sempre occupati dei paesi “avanzati”. Uno studio economico analizza invece il fenomeno nei paesi emergenti, permettendo un punto di vista sulla relazione tra ricchezza e consumi che forse è meno facile osservare nei paesi “avanzati”, oltre che permettere uno sguardo al funzionamento delle economie di paesi che sono sempre meno periferici.
È intuitivo che una maggiore ricchezza spinga verso maggiori consumi, ma è meno scontato se i consumi siano maggiormente influenzati dalla ricchezza reale (es. il valore delle case), o da quella finanziaria.
I principali risultati dell’analisi sono i seguenti. In primo luogo, sia la ricchezza reale sia quella finanziaria sembrano influenzare positivamente i livelli di consumo privato; l’elasticità del consumo a variazioni nei prezzi delle abitazioni residenziali risulta essere più ampia di quella a variazioni negli indici azionari. Dal confronto con l’evidenza disponibile per le economie avanzate, questi risultati sembrano suggerire che l’effetto della ricchezza reale è maggiore nelle econome emergenti rispetto a quelle sviluppate; il contrario è vero per l’effetto della ricchezza finanziaria.
In secondo luogo, quando la funzione di consumo è stimata separatamente per i paesi asiatici e per quelli dell’Europa centroorientale, l’elasticità del consumo a variazioni della ricchezza reale risulta essere più ampia per il secondo gruppo di economie, che dimostrano inoltre di essere caratterizzate da un più lento processo di aggiustamento una volta che
uno shock esterno determini un allontanamento dalla relazione di lungo periodo. Alla luce di queste evidenze, le economie dell’Europa centro-orientale risultano essere più vulnerabili ad un andamento negativo nel mercato delle abitazioni residenziali; il fenomeno è importante soprattutto qualora i prezzi in questi mercati dovessero continuare a calare ai tassi osservati recentemente.
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