Si ripete spesso che la scuola dovrebbe insegnare di più la tecnologia, e sfruttarla maggiormente nelle lezioni, per preparare i giovani alla vita “vera”.
Ma c’è un altro aspetto del rapporto tecnologia-scuole che è ancora più trascurato, e cioè l’utilizzo della tecnologia nella gestione delle scuole stesse. Sembra forse un aspetto secondario, ma se si considerano i costi dell’istruzione (e la cronica carenza di fondi) ci si rende conto che la ricerca dell’efficienza diventa assolutamente indispensabile.
L’accordo tra l’Associazione Bancaria Italiana e il Ministero dell’Istruzione vuole fare un passo nella direzione di risolvere queste inefficienze: il primo passo è quello di introdurre gli Ordinativo Informatici che sostituiscono quelli cartacei, con l’attesa di un incremento dell’efficienza.
Con l’accordo, banche e scuole si impegnano a razionalizzare procedure e servizi e a perfezionare lo scambio di informazioni digitali, incentivando – per pagamenti e riscossioni – l’utilizzo di strumenti evoluti alternativi al contante e favorendo l’adozione generalizzata dell’Ordinativo Informatico. Si tratta, in pratica, di procedure che consentono di automatizzare l’iter amministrativo con cui ciascuna scuola ordina alla propria banca cassiera di effettuare le entrate e le uscite di cassa, indispensabili alla gestione quotidiana dell’Istituto scolastico e dei suoi progetti formativi. Grazie alla firma digitale, inoltre, l’evidenza elettronica che si ottiene ha validità amministrativa e contabile e sostituisce, a tutti gli effetti, i documenti cartacei. Per le scuole italiane, questo significa poter contare su procedure uniformi che semplificano le transazioni con le banche; accorciare sensibilmente i tempi di pagamenti e incassi; ridurre drasticamente l’impiegodella carta con i relativi problemi di gestione degli archivi, proseguendo sulla strada dell’innovazione.
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