Economia e Finanza

Come avverrebbe la “rottura” dell’euro?

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C’è molta discussione a proposito della possibilità della “rottura” dell’euro, e non mancano gli analisti (specie americani) che considerano questo scenario come “probabile”, e di conseguenza lo analizzano approfonditamente. Variant Perception è tra quelli che hanno analizzato questo scenario, e qui sintetizziamo le conclusioni tratte.
Va però detto subito che, secondo noi, come in altre analisi si parte da un equivoco di fondo: la questione infatti non è se un Paese possa uscire dall’euro, ma se sia conveniente per i Paesi dell’area uscire dall’euro. La ragione della (probabile) tenuta dell’euro a nostro parere non è nel fatto che sia “tecnicamente impossibile” uscire, ma che l’uscita non sia vantaggiosa (specie per paesi “periferici” come la Grecia, dato che avverrebbe dichiaratamente per dichiarare un default di fatto, annacquando il debito pubblico con inflazione e oscillazioni dei cambi). Ci sono diverse cose su cui non concordiamo, a partire dall’idea che la “gestione” dei cambi può aumentare la competitività dei prodotti commercializzati da un Paese, perché trascura che ha anche effetti collaterali che non si possono trascurare (inflazione, aumento del costo del debito pubblico). Ma ci sembra comunque interessante dare spazio alle conclusioni dell’analisi:


  • La rottura dell’euro sarebbe un evento storico, ma non sarebbe la prima volta nella storia che una moneta si “rompe”. Negli ultimi 100 anni ce ne sono state 69. Spesso ci sono state uscite da una moneta unica senza “scossoni” economici violenti. Esempi precedenti di queste rotture includono l’impero Austro-Ungarico nel 1919, India e Pakistan nel 1947, Pakistan e Bangladesh nel 1971, Cecoslovacchia nel 1992, Unione Sovietica nel 1992.
  • Le esperienze precedenti di “rotture” possono dare una guida all’uscita dell’euro, dalle tempistiche dell’annuncio, alla messa in circolo di monete e banconote, alla ri-denominazione dei titoli di debito pubblico.
  • Il passaggio ad una nuova moneta può essere svolto in pochi mesi. I tempi più lunghi spesso sono legati alla stampa ed alla distribuzione fisica delle nuove monete e banconote.
  • Il problema dell’Eurozona però non è la moneta in sé, quanto la sopravvalutazione dei tassi di cambio effettivi e il debito pubblico molto elevato. Secondo gli analisti di Variant Perception, è possibile un default anche senza uscire dall’euro, ma “l’uscita dall’euro sarebbe necessaria per ritrovare competitività”.
  • I Paesi periferici dell’area euro soffrono di gravi problemi di liquidità e di solvibilità, così che i default saranno inevitabili e le uscite probabili. L’indebitamento non è uguale in tutti i Paesi, ed in alcuni è causato dal settore pubblico (Grecia o Italia, per esempio), mentre in altri paesi l’indebitamento è prevalentemente privato (Spagna, Irlanda).
  • Uscite dall’euro non farebbero altro che evidenziare squilibri esistenti e “cristallizzare” perdite che sono già presenti. I mercati infatti, avrebbero già “scontato” il deterioramento della situazione economica in Europa.
  • Default e ristrutturazioni del debito dovrebbero essere ottenuti uscendo dall’euro, ridenominando il debito in valuta locale e imponendo un “taglio” ai creditori tramite la svalutazione della moneta.
  • Un uscita dalla moneta penalizzerebbe i privati e le aziende che hanno contratto prestiti all’estero, o comunque che rimangono in euro e non vengono convertiti nella moneta locale, dato che la svalutazione moltiplicherebbe il valore del debito in valuta estera. Secondo gli analisti di Variant Perception però questi fallimenti di massa (avutesi anche nel 1997 in Asia) potrebbero essere positivi perché darebbe vita ad una nuova generazione di imprese.
  • L’esperienza di paesi emergenti mostra che gli effetti negativi della svalutazione sarebbero relativamente brevi e seguirebbe una ripresa. In diversi casi nonostante un default non si è neppure entrati in una vera recessione.

Banche e Risparmio [http://www.banknoise.com]

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1 commento

  • Mantenere cosi’ la situazione fa solo danni, molti economisti hanno detto che proprio l’uscita dall’euro e il favorire una ripresa economica con una svalutazione pilotata sarebbe la soluzione migliore , che usciremo dall’euro per amore o per forza. Allora perche’ aspettare solo per peggiorare.