Il 2012 si prospetta come un anno difficile dal punto di vista economico, con prospettive di rallentamento (se non vera e propria recessione) non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa.
Secondo uno studio pubblicato nei giorni scorsi dall’area research di Banca Monte dei Paschi di Siena, l’Italia subirà una contrazione del PIL dell’1,1% nel 2012 (una stima però destinata ad essere rivista al ribasso o al rialzo a seconda di quelli che saranno gli effetti della cosiddetta “manovra Cresci Italia”). A pesare sull’economia italiana sarà soprattutto la domanda interna debole.
Ma la situazione non sarà difficile solo nei paesi “periferici”, che inevitabilmente soffrono l’effetto del consolidamento delle finanze pubbliche. La Francia ha registrato già a fine 2011 una contrazione su base tendenziale dei consumi, e rallentano anche i nuovi ordinativi.
Anche la Germania si troverà in sofferenza, a causa del rallentamento delle esportazioni conseguente alla contrazione delal domanda mondiale. Le prospettive sono di una contrazione delle esportazioni che dovrebbero subire una riduzione attorno al 5%, con effetti che potrebbero tagliare di molto le prospettive di crescita tedesche.
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