Un aspetto spesso poco discusso dei mercati bancari riguarda le cosiddette “relazioni di clientela tra banche”, cioè “relazioni di di credito stabili e rilevanti tra coppie di banche appartenenti a gruppi diversi”, in cui non c’è quella che può essere considerata una partnership, ma piuttosto un rapporto di “clientela”.
La presenza di queste relazioni (che in inglese sono chiamate interbank customer relationships) sarebbe estremamente importante per l’efficacia ed efficienza del settore finanziario. Non ultimo, perché il mercato interbancario è determinante per il funzionamento del sistema finanziario, per la conduzione della politica monetaria e per la determinazione delle condizioni di finanziamento a famiglie e imprese: ad esempio, se il mercato interbancario funziona in modo diverso da quello che ci si aspetta, si rischia di avere una parziale inefficacia degli interventi di politica economica.
Una recente ricerca ha cercato di verificare l’esistenza delle relazioni di clientela tra banche, ed il loro funzionamento. Ne è emerso che l’esistenza di relazioni di lunga durata abbia consentito una maggiore stabilità al settore bancario italiano durante la crisi:
In Italia, a differenza di altri sistemi, i volumi scambiati sul mercato interbancario nazionale, anche durante la crisi del 2007-2009, non sono diminuiti. Uno dei motivi del buon funzionamento del mercato interbancario italiano è individuabile nell’esistenza di “relazioni di clientela tra banche”, che il lavoro dimostra essere di lunga durata. Si stima che, su un periodo di 11 anni, le relazioni di clientela durano in media almeno 5 anni consecutivi.
Inoltre, è estremamente interessante notare come la “conoscenza diretta” abbia anche una rilevanza maggiore di valutazioni pseudo-oggettive come il grado di capitalizzazione o il rating.
Prima dell’inizio della crisi, le banche sembravano basare le relazioni interbancarie di clientela su indicatori osservabili, ad esempio il livello di capitalizzazione o il giudizio positivo delle agenzie di rating. Dopo l’inizio della crisi, la lunghezza delle relazioni di clientela preesistenti rimane un fattore determinante nello spiegare la concessione dei prestiti interbancari, mentre l’andamento degli indicatori osservabili perde rilevanza.
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