Una frase che qualche volta si sente nelle “chiacchiere da bar” riguardanti la crisi economica è come si starebbe meglio se non esistessero i soldi e quanto sarebbe bello tornare al baratto.
C’è però un grosso problema, di cui la gente si dimentica. Il problema grosso infatti è che molta gente non avrebbe niente da barattare. Perché in realtà molto spesso, specie in Italia, si finisce con il produrre prodotti/servizi che hanno un ridotto “valore aggiunto”, con la pretesa di “venderli” però a prezzi elevati. Con una provocazione, è un po’ come se uno che produce mezzo televisore (diciamo il tubo catodico, anche se non esiste praticamente più) pretendesse di scambiarlo con due televisori finiti. È chiaro che si tratta di una situazione insostenibile. Per quanto uno scenario provocatorio, non è in realtà poi così lontano dalla realtà italiana e occidentale. Ed è anche la causa principale della attuale crisi economica, cioè che molti hanno finora vissuto oltre le proprie possibilità (del resto notavamo che molti si lamentano del potere delle banche, ma queste hanno ben poco potere a meno che uno non si faccia prestare da loro più soldi di quanto è in grado con sicurezza di restituire).
Questo vale sia per molte imprese, che per le singole persone: l’Italia, abbiamo già evidenziato in passato, è in ritardo sul fronte del “capitale umano”. Ragionare in termini di baratto secondo noi è estremamente utile, anche a livello di singole persone: porsi il problema di “che cosa posso offrire in cambio di quello che mi interessa” può aiutare a migliorare la propria condizione non poco, ad esempio valorizzando maggiormente alcune proprie capacità. È vero che il mercato del lavoro non è florido in questo momento, ma chi ha competenze migliori ha comunque maggiori possibilità di successo. A volte ottenibili anche senza cambiare lavoro, ma semplicemente con un riconoscimento del maggiore contributo apportato. Certo, applicare questo approccio in concreto non è facile né è un percorso privo di difficoltà, ma che del resto non ci sono molte altre strade se non si vuole essere protagonisti di scene tipo questa:
“Torniamo al baratto!”
“Bella idea, iniziamo noi. Tu che cosa offri da barattare?”
“Eh? Beh, dunque… io non è che proprio… credo di avere dei pomodori a casa…”
“No, ma quelli mica li hai fatti tu, intendevo cosa hai tu da barattare…”
“Io?”
“Beh, sì, certo. Dicevi che sarebbe bello tornare al baratto, no? Come fai a vivere se non hai niente da barattare?”
“Ma… ”
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