Economia e Finanza

L’accordo sul debito USA è insoddisfacente?

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Repubblicani e Democratici hanno raggiunto un accordo sul “tetto al debito” USA. Eppure, i mercati non sembrano particolarmente “entusiasti” di questo accordo. I motivi sono a nostro parere molteplici.
Innanzi tutto, i mercati non hanno mai veramente creduto realistico che non si giungesse ad un accordo, il che vuol dire che sostanzialmente si sono sempre comportati come se questo accordo, di fatto, ci fosse già.
La questione però è che l’accordo, a parere di molti, non affronta i reali problemi dell’economia americana. Il modo migliore per fare “quadrare i conti” non è una legge finanziaria, ma un’economia sana — dato che se l’economia “tira” ci sono più entrate fiscali e meno uscite (es. meno sussidi di disoccupazione). L’accordo raggiunto negli USA, secondo alcuni analisti, non fa molto in quest’ottica, né nel senso di sostenere la domanda né in quello di favorire la produzione.
Un fatto che però ci sembra abbia preoccupato i mercati, più o meno consciamente, riguarda la difficoltà con cui si è raggiunto l’accordo. La politica USA si sta sempre più caratterizzando per una polarizzazione ed estremizzazione delle posizioni, con molti politici che affrontano i problemi all’insegna del “nessuna resa, nessun compromesso”. Peccato che però la politica dovrebbe essere invece “l’arte del compromesso”. Questo crea una situazione che preoccupa molti commentatori, perché il rischio è quello di una situazione in cui si perde di vista lo scenario complessivo (cioè il fatto che il sistema nel suo complesso deve funzionare) per preoccuparsi solo degli interessi di singole parti, o in cui nascono una serie di veti incrociati “per principio” che finiscono con il paralizzare la politica, e impedire quindi un supporto all’economia.
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