Economia e Finanza

In cosa spendono gli italiani?

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La nascita dell’Osservatorio Acquisti CartaSi, offre un nuovo interessante punto di vista sulla spesa degli italiani. CartaSi, infatti, ha deciso di di valorizzare il suo enorme patrimonio informativo, trasformandolo in uno strumento utile per il pubblico, pubblicando dati (ovviamente, rigorosamente aggregati) sugli acquisti effettuati tramite carta di credito.
Un tipo specifico di transazioni, che forse non rappresentano in tutto e per tutto la genericità dei consumi, ma con numeri comunque significativi (1 milione e 800 mila transazioni al giorno) da fornire comunque un quadro da tenere presente.
Per quanto riguarda il 2010, le rilevazioni dell’Osservatorio Acquisti CartaSi mostrano il 2010 come un anno di “crisi stabile”, caratterizzato da uno stato di incertezza diffusa, che ha spinto i  i consumatori a concentrare i proprio acquisti solo sui servizi e i beni necessari (secondo la rilevazione, la maggioranza degli Italiani 18-69enni definisce “negativa” la propria condizione socio-economica attuale). “Eccezione” è la tecnologia (cioè hardware e software, beni digitali, pay tv). Più nel dettaglio, i trend nel 2010 sono stati i seguenti:


  • servizi +9,1%
  • informatica +6,9%
  • viaggi e trasporti +6,9%
  • alimentari +1,5%

Proprio il taglio ai beni “non indispensabili” sembra avere spinto ad un taglio delle spese nei comparti come l’abbigliamento e calzature (che segna un -2,3%), così come i beni per la casa (-1,9%). Anche ristoranti  e soprattutto alberghi sono rimasti sostanzialmente fermi nel 2009 (-0,1%).
E’ però interessante notare che (soprattutto nella prima metà del 2010), si è registrata nell’utilizzo della carta di credito per acquisti online —  che nel 2010 sono ammontati a 6,2 miliardi di euro, pari a poco più del 9% del totale delle spese — con una crescita del commercio elettronico nel suo complesso (+7,6% su media annua), ma anche per quanto riguarda il numero degli acquirenti (+2,3%) e gli importi medi di spesa (+5,1%).
I viaggi (+9,6%) rappresentano da soli oltre un terzo della spesa totale, ed è in crescita anche  l’altra voce “tradizionale” dell’e-commerce, l’informatica (+13,2%).  Ma si sono fortemente sviluppati settori precedentemente marginali, come abbigliamento e calzature, che è vero che pesano solo per l’1,7% sul settore ma hanno registrato una crescita del 59,6%.
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