Economia e Finanza

Conti correnti italiani i più cari d'Europa? Perché c'è anche il "fattore pigrizia"

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Un’inchiesta pubblicata su Repubblica torna sul tema del costo dei conti correnti, che mostrerebbe come i conti correnti italiani siano i più cari d’Europa.
Si tratta di un dibattito che dura da molto tempo, su cui ABI e Antitrust hanno notoriamente posizioni molto distanti:  secondo ABI, il costo dei conti correnti sarebbe invece sostanzialmente diminuito negli ultimi anni.
La verità, a nostro parere, sta nel mezzo: non condividiamo ad esempio la scelta di considerare cruciali i costi di prelievo allo sportello, soprattutto su conti pensati per un utilizzo prevalente online, dove invece questi costi sono compensati dalla gratuità del prelievo via bancomat, che ci sembra possa tranquillamente sostituire il prelievo allo sportello (anche considerato il trend che si profila di automatizzazione delle casse anche all’interno della banca). Né ci sembra corretto andare a vedere i costi delle singole operazioni “fuori pacchetto”, perché è vero che sono elevati, ma non ci sembra siano significativi.
A parte questo aspetto, è indubbio che in Italia i costi medi dei conti “classici” sia mediamente elevato. Soprattutto a causa di costi a volte poco chiari e di canoni per servizi non sempre necessari. Purtroppo, “l’ignoranza finanziaria” degli italiani non aiuta.
Va però detto che questi costi sono presenti anche per una certa pigrizia del cliente medio: molto spesso, infatti, ci si lamenta del costo elevato, ma non ci si informa neppure sul  fatto se  sia possibile ridurre i costi in qualche modo. Cosa che spesso sarebbe invece pienamente possibile, partendo dal capire quali siano le proprie esigenze e quindi che tipo di conto vada scelto, quindi ottimizzando i costi ed i servizi disponibili.
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