Economia e Finanza

Basilea 3 e gli effetti sulle imprese

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Un passaggio interessante dell’audizione del Vice Direttore Generale della Banca d’Italia Giovanni Carosio alla  Commissione Finanze e Tesoro del Senato  evidenzia un punto importante sul tema della ricerca di maggiore solidità dei conti delle banche.
La questione infatti, è che banche più solide vuol dire banche che prestano meno facilmente.


L’impatto sulle banche, anche su quelle italiane, sarà significativo, ma il lungo periodo di transizione previsto dalle autorità lo diluisce nel tempo e consente l’adozione
da parte delle banche di politiche di graduale convergenza ai nuovi standard. Le stime degli effetti sull’economia reali sono nel complesso rassicuranti. Anche nelle ipotesi più negative – che includono l’effetto di un costo più alto del credito bancario e di fenomeni di razionamento – l’impatto sull’economia sarebbe relativamente contenuto.

Le piccole e medie imprese affronteranno gli effetti della riforma da una situazione di relativa debolezza: esse sono mediamente più indebitate, fanno maggiore affidamento
al credito bancario, pagano oneri finanziari rilevanti rispetto ai margini operativi. Sono però spesso affidate dalle banche di minore dimensione, che sono mediamente già oggi in condizione di rispettare le nuove regole.

I costi devono essere in ogni caso valutati alla luce dei benefici. Un quadro di regole più severo e condiviso a livello internazionale pone i presupposti per un sistema finanziario più solido. Costituisce anche uno stimolo per l’adozione di comportamenti virtuosi da parte delle imprese.

Banche e Risparmio [http://www.banknoise.com]

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