Il mobile banking, l’utilizzo di servizi bancari (sia di “consultazione” che di disposizione) attraverso dispositivi mobili, principalmente smartphone, è in crescita esplosiva in Italia. Almeno, se possiamo giudicare rappresentativa l’esperienza di Montepaschi, che ha annunciato in questi giorni i risultati, in termini di utenza, della sua nuova piattaforma di servizi Paskey: nel terzo trimestre del 2010 le operazioni informative e dispositive tramite smartphone sono infatti aumentate del 424% rispetto al primo trimestre 2010. Il numero di utenti del Gruppo Montepaschi che dispongono della possibilità di accesso mobile (anche se va detto che non abbiamo dati sulla percentuale “effettiva” di utilizzo) è davvero notevole, dato che si parla di 860.000 clienti.
L’utilizzo mobile dei servizi bancari si prospetta quindi come il futuro, e neppure remoto se consideriamo che non sono i più giovani ad usare maggiormente i servizi bancari, ma anche gli adulti: infatti MPS spiega che “il 39% degli utenti che hanno sottoscritto un contratto di multicanalità integrata si identifica con un pubblico di età compreso tra i 36 e i 50 anni, mentre l’incidenza dei giovani di età inferiore ai 36 anni risulta pari al 32%”. Insomma, niente “gap culturale” (o generazionale) da colmare.
Il mobile banking si fa apprezzare per la comodità e semplicità di utilizzo — in questo senso, va dato merito a molte banche di avere ri-progettato le interfacce per l’utilizzo “mobile”, che è stata anche un’occasione per andare più incontro alle esigenze del cliente.
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