Il “Rapporto sulla situazione finanziaria delle famiglie italiane”, realizzato da ABI in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, mostra un quadro tutto sommato positivo della solidità finanziaria delle famiglie.
Le analisi hanno considerato un insieme di indicatori collegati alle condizioni finanziarie delle famiglie, tra cui: indicatori di indebitamento, vulnerabilità, patologia finanziaria, domanda e offerta di credito. Le famiglie infatti continuano a dimostrarsi creditori affidabili: le nuove sofferenze del “creditore famiglia” ha un incidenza contenuta, complessivamente all’1,3-1,4% del totale erogato.
Il livello di indebitamento delle famiglie è contenuto (soprattutto rispetto al confronto internazionale, dove il ricorso al prestito è spesso quasi patologico, come abbiamo più volte evidenziato): si tratta però di un effetto dovuto anche ai tassi d’interesse a livelli particolarmente bassi, che quindi hanno contribuito a tenere basse le rate: anche per questo, “a marzo 2010 il complesso delle rate assorbivano il 4,3% del reddito, incidenza sostanzialmente stabile rispetto all’esperienza dell’ultimo anno ma inferiore di oltre 2,5 punti percentuali rispetto alla metà del 2008”.
Per quanto riguarda i i finanziamenti per la casa, questi continuano a crescere in modo sostenuto, come conseguenza dei prezzi stabili degli immobili e dei tassi di interesse ridotti: a marzo 2010 i prestiti prestiti per l’acquisto di abitazioni sono cresciuti di circa l’8% rispetto all’anno precedente (+4,5% a marzo del 2009).
Anche grazie a questo, l’indice di affordability (che misura la “facilità” con cui una famiglia può acquistare una casa) risulta in miglioramento: a marzo la rata che la famiglia media deve pagare per comprare la propria casa è di poco superiore al 20% del proprio reddito disponibile (21,4%), quindi un valore che indica una elevata accessibilità del bene-casa.
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