Uno studio di Accenture-GPF mostra come sia notevolmente calata la fedeltà dei consumatori alle marche, scesa (forse anche complice la crisi) dal 61% al 48%.
Un cambiamento che indica una maggiore attenzione ed una maggiore consapevolezza dei consumatori sul fatto che, con un po’ di sforzo, è possibile ottenere vantaggi significativi scegliendo il “fornitore” più conveniente. In particolare, sembra emergere questa tendenza soprattutto nei settori del credito bancario, dell’energia e delle telecomunicazioni: guardacaso, i settori storicamente caratterizzati da strategie di confusopolio.
Un’implicazione importante di questo trend è che crea una spinta di mercato verso la trasparenza: infatti, un’offerta deve essere facilmente comprensibile per poter essere confrontabile. E il consumatore “infedele” scarta le offerte che non può confrontare. In un contesto del genere quindi, banche/assicurazioni/operatori telefonici devono fare proposte trasparenti perché altrimenti rischiano di non vendere. Una motivazione molto più efficace di qualunque regolamentazione o legge immaginabile…
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