In molti hanno festeggiato i dati positivi che sono arrivati sui consumi negli USA, cresciuti ad ottobre dell’1,4% rispetto al mese precedente (per quanto segnino -1,7% rispetto ad ottobre 2008). Si tratta certamente di un dato positivo, ma che però deve essere interpretanto anche tenendo conto del fatto che il dato di settembre è stato, contemporaneamente, corretto al ribasso, stimando ora una diminuzione dei consumi del -2,3% rispetto ad agosto.
Il risultato sui consumi è fortemente influenzato dal “rimbalzo” delle vendite di automobili e parti di ricambio, che ad ottobre è cresciuta del 7,4% , ma a settembre era crollata del 14,3% (soprattutto per effetto della fine degli incentivi sulla rottamazione).
Più interessante dunque andare a vedere il core retail sales, cioè le vendite escluse auto, carburanti e forniture per costruzioni, che segnano ad ottobre una crescita più modesta, dello 0,5% rispetto a settembre. Ma è incoraggiante che anche a settembre queste avessero segnato un segno positivo, con una crescita dello 0,4%. Un trend positivo su cui però non pochi esprimono qualche preoccupazione circa la sostenibilità, soprattutto legate ai livelli record di disoccupazione registrati negli USA, che fanno sì che i consumatori rimangano “prudenti” nella spesa: e in quest’ottica è significativo come la domanda di beni durevoli rimane debole.
L’incertezza economica, secondo diversi analisti, si farà sentire nelle vendite natalizie, che è prevista circa -1% sotto il dato del 2008: a vedere il bicchiere mezzo pieno, si tratta comunque di un dato che può essere letto positivamente, perché si tratterebbe di una contrazione minore di quella registrate nel 2008 rispetto al 2007 (-3,4%).
In generale, si può dire che i dati mostrano una positiva stabilizzazione in corso dei consumi, ma manchi ancora quella ripresa decisa in cui molti sperano.
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