L’Euro si sta rafforzando significativamente contro il dollaro, superando nei giorni scorsi gli 1,50 dollari per Euro, con un aumento di circa il 18% da Febbraio 2009. Un effetto dovuto certamente all’indebolimento della moneta USA, che soffre per le difficoltà della situzione economica americana, che allontana gli investitori che preferiscono puntare su altre monete, ma è dovuto anche ad un rafforzamento dell’Euro “di per sé”: il Wall Street Journal evidenzia ad esempio come, nello stesso perido, contro un paniere di altre monete, l’Euro si sia comunque aumentato di circa il 10%.
Il rafforzamento dell’Euro preoccupa più di qualcuno, dato che rischia di frenare le esportazioni, un problema tanto più sentito in una fase di uscita da una delle recessioni più forti dell’ultimo secolo, che secondo alcuni calcoli potrebbe costare quasi un punto di PIL all’area Euro. Ma oltre a danneggiare le esportazioni, è messa sotto pressione anche la competizione con i prodotti importati, che grazie all’Euro forte diventano più convenienti. Ma proprio per questo motivo si ha un contenimento dell’inflazione — anche se sono in molti a suggerire che il costo in termini di perdita di competitività delle imprese dell’area Euro (e la conseguente disoccupazione che comporta) non sia bilanciato da questo beneficio.
Nonostante chi vuole evidenziare il peso del rafforzamento dell’euro proponga grafici come quello sopra, va evidenziato come, allargando la “visuale”, il cambio Euro/Dollaro sia sì risalito negli ultimi mesi, ma non può essere trascurato che questo fa il paio con il “crollo” di valore che aveva avuto nella seconda metà del 2008, e i valori attuali non possono essere considerati da record.
Per completezza, andiamo a vedere uno storico ancora più lungo (dal 1999 ad oggi): si nota come il trend dell’Euro sia sempre stato quello di un rafforzamento, particolarmente dal 2002, data di inizio della sua circolazione “fisica”. Il che sorprende fino ad un certo punto, dato che la ragione stessa di essere dell’Euro è per molti versi sempre stata quella di proporsi come moneta forte alternativa al dollaro.
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immagino che l’andamento eur/us sia la risultante di molte cose.
A me per esempio viene da pensare al quantitative easing …