Visto che siamo in tema di Direttive Europee, val la pena evidenziare come la Commissione Europea abbia avviato, l’8 ottobre scorso, una procedura d’infrazione contro l’Italia, a riguardo della vendita a distanza di servizi finanziari, per un non adeguato recepimento della Direttiva che riguarda proprio la commercializzazione a distanza di servizi finanziari ai consumatori (2002/65/CE). L’Italia non è l’unico Paese “ripreso” dalla Commissione: analoghe procedure sono state avviate verso Belgio, Olanda, Svezia, Spagna e Lettonia.
In particolare la Direttiva prevede, oltre al diritto del consumatore di ricevere una serie di informazioni pre-contrattuali, la possibilità di recedere dal contratto stipulato a distanza entro 14 giorni “di calendario”. Sarebbe soprattutto l’applicazione del diritto di recesso che è sotto critica, dato che il recesso sarebbe possibile solo in tempi più brevi (oppure in alcuni casi del tutto impossibile).
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