Banca IFIS ha annunciato nei giorni scorsi i risultati economici preliminari del I semestre 2009: ci sembra interessante dare un’occhiata, anche per cercare di rispondere alla domanda che a volte qualcuno fa su Rendimax (come fa a rendere tassi “non promozionali” sopra la media dei concorrenti?). Banca IFIS, ricordiamolo, è una banca specializzata nei servizi per le imprese (soprattutto piccole e medie), in particolare nel factoring, e ha Rendimax praticamente come unico prodotto per la clientela privata.
In generale, si può dire che Banca IFIS ha conseguito risultati decisamente positivi, considerando la congiuntura economica.
Nel corso del primo semestre 2009 il Gruppo Banca IFIS ha segnato un Turnover (il valore dei crediti acquistati nel periodo) sostanzialmente stabile rispetto al 1° semestre 2008 (1.566 milioni di euro contro 1.574 milioni di euro).
Il margine di intermediazione (i ricavi di un intermediario finanziario, dato dalla somma del margine di interesse lordo e del margine finanziario e di servizi) è cresciuto del 12,7%, passando dai 32,4 milioni di euro del primo semestre 2008 ai 36,5 del primo semestre di quest’anno.
Il margine di interesse (la componente fondamentale di reddito di una banca derivante dalla sua attività di intermediazione — raccolta prestiti e/o titoli — comprende i ricavi da raccolta e i ricavi da impieghi — dove i primi sono dati da intesi come mark down × volumi, mentre i secondi da mark up × volumi; mark up e mark down sono il differenziale fra il tasso medio, rispettivamente sui depositi e sugli impieghi, e il rendimento medio lordo dei Bot in circolazione, utilizzato come riferimento) è in contrazione del 7,2%, scendendo da 12 milioni di euro a 12,1 milioni (sempre I semestre 2008 contro I semestre 2009). A contribuire a questo risultato, oltre le dinamiche generali dei tassi di interesse, c’è proprio il successo di Rendimax (la clientela “retail” di Banca IFIS è cresciuta del 290%): se sono evidenti gli oneri che Rendimax comporta per Banca IFIS, il management della banca spiega che questo consente di poter disporre di una notevole affluenza di risorse finanziarie, con benefici in termini di diversificazione delle fonti di raccolta — importanti in un contesto finanziario caratterizzato dall’illiquidità del sistema interbancario tradizionale.
Il margine commissioni del primo semestre 2009 ha raggiunto i 23,9 milioni di euro, in sostanziale crescita (+33%) rispetto al primo semestre 2008rispetto ai 17,9 milioni di euro dell’omologo periodo del 2008 (+33%). Questo risultato è dato da un lato dall’aumento del numero dei clienti operativi (aumentati del 21%), dall’altro alla complessità di gestione ma anche al maggior premio per un rischio implicito nel portafoglio crediti più elevato.
Lo scenario economico negativo ha comunque inevitabilmente fatto sentire il suo peso: le rettifiche di valore nette sui crediti sono quasi raddoppiate, passando da 2,8 a 4,5 milioni di Euro, mentre il rapporto tra sofferenze nette e totale dei crediti è arrivato all’1,7% (contro lo 0,9 del I semestre 2009 e l’1,0% del II semestre).
Anche i costi operativi sono cresciuti, ma soprattutto come conseguenza dell’espansione (in termini di personale e di nuovi uffici territoriali) che Banca IFIS sta portando avanti.
Nonostante tutto, Banca IFIS chiude il semestre in positivo, con un utile netto di 10,milioni di euro, anche se in contrazione di oltre il 15% rispetto allo stesso periodo del 2008. Ma visti i tempi non ci si può certo lamentare.
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