Nell’affrontare la crisi economico-finanziaria in USA (e soprattutto, per prevenire il suo ripetersi nel futuro), molte proposte comportano di fatto un aumento del potere della Federal Reserve. Questa prospettiva non a tutti piace. Val la pena citare un interessante (e lungo) articolo di William Greider, in cui espone in modo molto chiaro perché alla FED non dovrebbe essere concesso maggiore potere. Sintetizzo in estrema brevità i punti principali, premettendo che si tratta di argomenti che andrebbero approfonditi (la sintesi che vi riporto è, secondo me per primo, una semplificazione eccessiva), ma si tratta in ogni caso di criticità che non possono essere semplicemente ignorate.
Veniamo dunque alle osservazioni di Greider, che ritiene che aumentare il potere della Fed:
- Premierebbe il fallimento: la Fed è corresponsabile della crisi che si è venuta a creare.
- Complessivamente, la politica attuata dalla Fed ha destabilizzato l’economia USA.
- La Fed non è in grado di affrontare il problema del rischio sistemico in modo oggettivo, perché ha contribuito a creare le carenze strutturali che hanno portato alla crisi.
- La Fed non è affidabile nel difendere gli interessi pubblici, nella definizione di accordi con le banche.
- Anziché mettere da parte la politica del “troppo grande per fallire”, la Fed dovrebbe abbracciarla in modo maggiore, allo scopo di regolare il “rischio sistemico”.
- La strada conduce allo stato-azienda, una fusione di potere pubblico e privato, dove si può creare un gruppo di potere che controlla tutta l’economia
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