Le condanne si scontano dopo la condanna ad un processo, non prima. La carcerazione preventiva ha tutto un altro scopo, non è (non può essere) una punizione, ma serve solo a garantire la regolarità delle indagini.
Ne avevamo già parlato qualche tempo fa, segnalando un grosso equivoco sul concetto di “giustizia” sempre più diffuso in Italia, ma un articolo di Luigi Ferrarella sul Corriere dà l’opportunità di ribadire il concetto.
Pretendere una sanzione per un sospetto (perché finché non c’è una condanna definitiva comunque uno è solamente un sospetto) è una reazione emotiva ma che va contro ogni principio di democrazia, libertà e costituzionalità. Certamente, in Italia manca il secondo elemento che dovrebbe fare il paio con questo, e cioè che soprattutto quando le prove sono evidenti, i processi dovrebbero essere rapidi. È sulla lentezza della giustizia che serve intervenire: ma non si può pensare di compensare la lentezza dei processi anticipando la pena prima del loro inizio.
È interessante come questo aspetto sia molto poco evidenziato, preferendo molti la strada della demagogia, cavalcando l’emotività del momento. Oppure, a pensare male, uno potrebbe anche pensare che faccia parte di una strategia di “costruzione dell’ignoranza”, per svuotare di significato i processi e l’ordinamento giuridico, rendendo quindi discrezionale l’applicazione della legge.
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come al solito, e gia’ detto prima, in un altro post, complimenti per dire cose assolutamente *ovvie*, ma non dette quasi da nessuno.
questo blog e’ una perla di lucidita’ e di osservazione sulle cose del mondo.
rinnovo i complimenti.
tieni duro e non cedere.
r.