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I "benefici" delle recessioni

Abbiamo parlato spesso, e sempre con più timore dell’avvicinasi – o consolidarsi – di una recessione in USA, e la cosa spaventa molto, a mio parere più di quel che dovrebbe. Credo vada sottolineato ancora una volta che una fase di recessione è un evento normale e salutare nel ciclo economico. Non bisogna prendere questa affermazione come fatalismo o pessimismo, ma come un osservare il “quadro generale”, senza farsi prendere dall’ansia del breve periodo. Abbiamo già parlato dell’importanza di avere una logica di medio periodo per l’investimento in borsa (che non vuol dire che se compro un’azione devo rivenderla dopo tot anni, ma che devo essere pronto ad accettare di essere in perdita per un po’ di tempo, anche operando “intraday”).


Uno dei motivi per cui non bisogna aver paura dei periodi negativi, è che mentre nei periodi positivi a tutti va bene, in quelli negativi bisogna essere almeno un minimo “bravi” (come aziende, come investitori, o quant’altro). I momenti difficoltà sono quelli in cui le aziende “valide” si impegnano per tirare fuori qualcosa di nuovo. C’è chi sostiene che è proprio nei periodi di recessione che si hanno le migliori innovazioni, perché quando va tutto bene non serve pensare a una novità. Ad esempio, se le macchine europee sono più efficienti (in termini di consumi – e quindi di impatto ambientale) di quelle americane sarebbe dovuto al maggior costo della benzina che da sempre si ha nel nostro continente rispetto agli USA. Oppure val la pena citare il “modello Toyota”, di “produzione snella”, capostipite dell’ottimizzazione dei processi produttivi, nato (anche) in conseguenza dell’embargo al Giappone dopo la seconda guerra mondiale.

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