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Previsioni per il 2008: non fidatevi di chi vi dà certezze

C’è una domanda che molti fanno e si fanno: come andrà il 2008 per l’economia, e di conseguenza per la borsa e gli altri investimenti? Non è mia intenzione qui rispondere alla domanda, ne riparleremo prossimamente, ma piuttosto portare l’attenzione su un fatto che è molto più importante: non si può rispondere in modo univoco ad una domanda del genere.


Qualcuno ogni tanto si irrita quando si ritrova una risposta che può essere tradotta con “forse bene, forse male”. In realtà la natura stessa della borsa rende impossibile fare previsioni certe. E non mi riferisco alla volatilità dei prezzi o altri indicatori del genere, ma proprio ai meccanismi economici che ne stanno alla base. Come ho scritto in passato, idealmente il prezzo di un’azione corrisponde al valore attuale della rendita data da tutti i futuri dividendi. Ecco la parte interessante, per il ragionamento di oggi: la rendita viene (sempre idealmente) stimata sulla base di tutte le informazioni disponibili che possono influenzare i guadagni futuri dell’azienda.

Di conseguenza il prezzo di mercato ingloba tutte le informazioni in quel momento disponibili circa i risultati passati e i possibili avvenimenti futuri, pesati tramite la probabilità che hanno di verificarsi.

Il corollario quindi è che, sulla base delle informazioni oggi disponibili, il prezzo di mercato “giusto” è quello odierno. Dato che non so che cosa succederà in futuro (se fosse noto, sarebbe un’informazione che sarebbe già inglobata nel prezzo di oggi), l’unica previsione “valida” che si possa fare è che il prezzo rimanga costante – a meno che non entrino in gioco fattori al momento non noti.

Quindi, fare previsioni circa l’andamento futuro della borsa vuol dire proprio fare ipotesi su quali fattori, al momento non noti entreranno in gioco nel futuro: nel più semplice (e comune) dei casi vuol dire ipotizzare che le probabilità che un certo evento ha di verificarsi sono diverse da quelle che stima il mercato. E’ evidente, quindi, che una previsione di questo tipo inevitabilmente presenta un elevato grado di incertezza: di conseguenza, la cosa migliore che possa fare chiunque la faccia è spiegare su quali basi ha tratto le sue conclusioni, spiegando che ci sono anche altre alternative possibili.

E quindi, la lezione è che non solo non è superficiale che chi scrive “potrebbe succedere questo, o tutto il contrario”, ma al contrario, diffidate fortemente di chi vi garantisce di essere sicuro al 100% di cosa succederà.

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