LONDRA — Venticinque faldoni pieni di note spese e ricevute depositati presso la Commissione elettorale di Londra spiegano la fame di denaro dei partiti britannici. Ci sono i conti della campagna per le politiche del 2005: spesa dichiarata 40 milioni di sterline (60 milioni in euro). In testa i laburisti con 17 milioni 939 sterline, poi i conservatori con solo 87 mila sterline di meno. I liberaldemocratici lontani a 4.300.000. Ma dietro questi numeri si nasconde un campionario di sprechi e assurdità che ieri hanno conquistato intere pagine di tabelle e commenti sui giornali, dai tabloid al Financial Times.
Impressionante la costosa fiducia riposta dai leader nei guru dei sondaggi venuti dall’estero. Blair ha arruolato l’americano Mark Penn, che aveva consigliato Bill Clinton, per 530 mila sterline. Nelle settimane di lavoro londinese Penn alloggiò al Waldorf dove gli riuscì di coniare lo slogan programmatico «Forward not back»: Avanti, non indietro.
I conservatori, allora guidati da Michael Howard, risposero chiamando dall’Australia Lynton Crosby, accreditato per aver plasmato le ripetute rielezioni di John Howard a premier di Canberra. Spesa 441 mila sterline. Ma l’omonimia non ha aiutato l’Howard britannico, che dopo la sconfitta è stato pensionato dal partito.
John Prescott, il massiccio vicepremier, si lanciò in un faticoso tour in autobus attraverso il Paese: mezzo acquistato dal Labour per 264 mila sterline, più 75 mila per convertirlo in macchina elettorale e 3.172 per stamparci sopra la scritta «Prescott Express».
Ma sono le voci minime, nascoste nelle pieghe dei bilanci, che meritano i titoli dei giornali: i conservatori hanno comprato due costumi da marmotte per togliersi la soddisfazione di piazzare attivisti impellicciati a una conferenza stampa laburista. Costo dell’acquisto, fatto negli Stati Uniti, 3.500 sterline. E il Labour ha replicato con sei completi da Star Trek, più un paio di orecchie da Mr Spock, a un costo di 299 sterline per farsi beffe di un parlamentare Tory. I Lib-Dem invece hanno pagato sei vestiti al sarto di Charles Kennedy: 4800 sterline. E lo stesso Kennedy ha lasciato un conto di 150 euro circa per togliersi la sete al bar in due sere di comizi (ma poi si è saputo che il poveretto aveva seri problemi alcolici che lo hanno tolto di mezzo).
E se qualche giorno fa avevano fatto scalpore le 7.700 sterline date da Cherie Blair al parrucchiere nel mese di campagna, si è scoperto che anche l’austero conservatore Howard teneva all’aspetto: 3.600 sterline per farsi truccare. Kennedy si era accontentato di 2 mila, mettendo nella nota spese una scatola da make-up da 400 euro. Nel festival dello «strano ma vero», l’Oscar va però alla ricevuta da 53 sterline e 46 pence presentata da Tony Blair per il noleggio di una vettura con autista il 5 aprile 2005, per il tragitto da Downing Street a Buckingham Palace, quando comunicò alla regina lo scioglimento del Parlamento. Nel conto sono incluse le due ore di attesa sotto palazzo reale. Blair decise di pagare la corsa, spiega il
Guardian, perché quel giorno formalmente non era più parlamentare. Uomo preciso fino al centesimo il leader laburista.
Guido Santevecchi
26 aprile 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/04_Aprile/26/santevecchi.shtml
[…] Il guru labour e i completi da Star Trek: le spese pazze dei partiti […]